Gli interrogativi che tutti si pongono sul futuro del Biscione dopo la fusione FCA-PSA che vedrà PSA in prima linea a decidere su una galassia di brand sono tanti.

1) Che ne sarà dell’Alfa Romeo con la gestione PSA targata Carlos Tavares? Difficile dirlo ora è chiaro che entro i prossimi 24 mesi non ci saranno novità sostanziali in gamma; anche se molti progetti sono stati cancellati. Il tutto va contestualizzato con la trasformazione integrale del settore con la rivoluzione elettrica. E’ chiaro che il know-how elettrico del Gruppo PSA potrebbe giovare brand in affanno come Fiat e Lancia ma per Alfa Romeo e Maserati?

Già nel 2020 il brand Maserati offrirà le sue vetture anche con la versione mild-hybrid ma su Alfa? Questa scelta fa parte però della strategia del grande Sergio Marchionne. E dopo?
La scelta di cancellare l’erede della Giulietta a favore del suv Tonale fa capire quale sia la prima strada del futuro: realizzare prodotti che il mercato vuole partendo dai SUV.
Il CEO del Gruppo PSA ha all’attivo una sua credibilità manageriale forte per il rilancio del gruppo francese ma è chiaro che ad oggi tutto tace sul futuro degli stabilimenti italiani del Gruppo FCA che sono localizzati quasi tutti nel Mezzogiorno.
E quest’ultimo non è un dettaglio di poco conto. Attendiamo maggiori evoluzioni per poter esprimere liberamente un parere. Temiamo che il know-how Alfa Romeo sarà utilizzato anche su modelli PSA ( vedasi DS) per dare una impronta più premium. Tutti gli scenari sono aperti. Va purtroppo ricordato che 1/3 delle quote del Gruppo PSA sono in mano allo stato francese, limite o opportunità per il sistema produttivo italiano?
MA
