TOYOTA YARIS HA RAGGIUNTO IL TRAGUARDO DI DIECI MILIONI DI VENDITE GLOBALI IN VENTICINQUE ANNI. UN SEGMENTO DI MERCATO INVENTATO DALLA FIAT NEGLI ANNI CINQUANTA E DOPO CONDIVISO CON I COSTRUTTORI FRANCESI, TEDESCHI ED AMERICANI PER QUASI UN TRENTENNIO

Il 30 marzo 2023 è uscita dalle linee di produzione di TMMF (Toyota Motor Manufacturing France) nalla località di Onnaing vicino alla città di Valenciennes (Francia) la 10 milionesima Toyota Yaris. La cliente finale di questa vettura è francese. ( leggi la notizia qui). Complimenti alla Toyota per questo importante traguardo.

Yaris è un vero modello globale Toyota con siti produttivi in tutto il mondo. La produzione di Yaris è iniziata nel gennaio 1999 nello stabilimento Takaoka di Aichi, in Giappone. Oggi, la Yaris ha basi produttive in dieci paesi: Giappone, Brasile, Cina, Taiwan, Indonesia, Malesia, Pakistan, Tailandia, Francia e Repubblica Ceca.

Una vettura globale che è riuscita anche ad evolversi in una famiglia di vetture e le vendite le continuano a dare ragione. Nel 2022, le vendite della famiglia Yaris hanno rappresentato oltre un terzo delle vendite totali di Toyota in Europa con 185.781 Yaris, 156.086 Yaris Cross e 5.392 GR Yaris, pari all’8% del totale segmento. La Yaris si è inserita nell’affollato segmento B nel 1999 ed è stata apprezzata da subito anche con l’assegnazione del premio Car of the Year 2000.

Il segmento B nasce di fatto all’inizio degli anni cinquanta del Novecento grazie all’intuizione del costruttore torinese FIAT con il lancio della 600. Negli anni successivi la concorrenza lanciò la NSU Prinz e la Renault 4. Cominciarono altresì a diffondersi la Citroen 2 Cv e la Volkswagen Maggiolino lanciate alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale ma che cominciarono ad avere una vita commerciale fuori dai confini nazionali solo negli anni cinquanta. Ma erano vetture che forzatamente le inseriamo nel segmento B se consideriamo le classificazioni attuali. La 600 è considerata l’auto del boom italiano degli anni cinquanta e sessanta. Dopo di lei arrivò la Fiat 850 in produzione dal 1964 al 1971. Ma la vettura che fu di autentica rottura e rivoluzionaria fu la Fiat 127 nel 1971 poichè adottava uno schema totalmente anteriore: trazione e motore. Da questa base nacque anche l’Autobianchi 112 che riuscì a contrastare il successo della MINI in quel periodo storico.

Dopo del lancio della 127 la concorrenza europea cominciò a rispondere con la Renault 5 ( dal 1972) , la Peugeot 104 ( dal 1972), la Ford Fiesta ( dal 1976) , la Volkswagen Polo ( dal 1975), la Opel Corsa ( dal 1982). Dopo 5.124.289 di esemplari venduti dal 1971 al 1987 la 127 esce di scena per far posto alla UNO, uno dei simboli automobilistici degli anni Ottanta. La Uno lascerà la scena con 9.5 milioni di vetture vendute in tutto il globo soprattutto in Europa e in SudAmerica. E poi arrivò la Punto nel 1993 che con le varie evoluzioni Punto /Grande Punto/Punto Evo / Punto fino al 2018 fu prodotta in 9.2 milioni di esemplari. La Punto fu capace nel 1997 di superare nelle vendite continentali la Volkswagen Golf. Dal 2018 la Fiat non è più presente in questo segmento, il 30 giugno 2023 uscirà definitivamente di scena anche la Ford Fiesta. Nel 2024 ci sarà anche l’addio per la Vw Polo. Sono cambiati gli scenari di mercato e questo segmento si andrà ad evolvere lasciando il concetto di utilitaria al passato e consegnando altri mini Suv ai potenziali acquirenti.

Toyota abbandona il diesel dal 1 gennaio 2018 e punta sull’ibrido. Decisione storica e di grande impatto. E gli altri player che faranno e soprattutto quando?

Decisione storica e di grande impatto. Dal 1 gennaio 2018 Toyota ha tolto il diesel dalle sue vetture nella divisione passenger. In sostanza il diesel resta solo sui pick-up Hilux, Land Cruiser e sui veicoli Proace e Proace Verso.

Toyota ha definitivamente eliminato le versioni diesel dal proprio listino “passenger”, dal quale sono esclusi i pickup e i veicoli commerciali. Il motivo? Saranno investite ancora più risorse nello studio per la riduzione delle emissioni e nel settore ibrido e elettrico. Modelli come Yaris, Auris e Rav4 si trasformeranno, unendosi alla famiglia Prius, con l’Aygo e la C-HR.

La decisione, già operativa dal primo gennaio, è dovuta anche al forte calo nelle vendite delle automobili diesel, e al proseguimento della campagna verso la trasformazione dell’azienda verso obiettivi più “green”. Nella campagna non fa parte solo l’adeguamento di listino, ma pure una serie di modifiche nell’approccio industriale, dalla riduzione dell’uso di acqua all’invito a fare del riciclo una filosofia giornaliera. Non solo: anche la verniciatura dei modelli e la creazione di spazi verdi in giro per il mondo fanno parte della sfida di Toyota al futuro.

Toyota porta avanti l’obiettivo, entro il 2030, di vendere oltre 5,5 milioni di vetture elettrificate all’anno, incluso 1 milione di veicoli a zero emissioni. C’è margine: ad esempio nel nostro paese c’è stata una crescita del 71% nel settore delle ibride, dove Toyota fa la voce grossa; infatti il gruppo giapponese commercializza nel mercato internazionale circa il 43% di tutti i veicoli elettrici e ibridi nel mondo. La Prius è il veicolo elettrificato più venduto in assoluto, con oltre 11 milioni di unità.

Toyota ha invece rinviato lo stop al diesel per i veicoli fuoristrada e commerciali che fanno la sua fortuna negli Stati Uniti, come Hilux, Land Cruiser, Proace e Proace Verso. Qualora le vendite dovessero calare ancora, potrebbe velocizzarsi anche la scomparsa del diesel nel settore pickup.Recentemente il responsabile della ricerca e sviluppo di Toyota, Seigo Kuzumaki, ha previsto che entro il 2050 i motori a combustione usciranno del tutto dal mercato.