Formula 1 2019 : Alfa Romeo Racing Team ci sarà, ecco i dettagli

Il Campionato del mondo di Formula 1 2019 vedrà due dei marchi storici nel mondo delle competizioni sportive – Alfa Romeo e Sauber – tornare sui circuiti internazionali con i piloti Kimi Räikkönen, già campione del mondo nel 2007, e il giovane italiano Antonio Giovinazzi come “Alfa Romeo Racing”, in luogo della denominazione dello scorso anno,  “Alfa Romeo Sauber F1 Team”.

Appena dopo un anno dalla sua fondazione, avvenuta il 24 giugno 1910, Alfa Romeo debuttò ufficialmente nel mondo delle corse vincendo la Prima Gara di regolarità a Modena. Da allora, la sua leggenda sportiva si è arricchita di vittorie e podi nei diversi campionati internazionali, inclusa la Formula 1. Nel 2019 le auto di “Alfa Romeo Racing” gareggeranno sotto il vessillo del “Quadrifoglio”, il simbolo che dal 1923 identifica le Alfa Romeo più performanti.

La sinergia tra Alfa Romeo e Sauber è iniziata nel 2018, con Alfa Romeo in qualità di Title Sponsor e, nell’ultimo anno, il Team ha fatto continui progressi concludendo il campionato all’ottavo posto. La durata della collaborazione è stata ulteriormente estesa, mantenendo invariate e indipendenti la proprietà e la gestione di Sauber. Come “Alfa Romeo Racing”, le due società condividono lo stesso obiettivo: raggiungere risultati ambiziosi conquistando i vertici delle competizioni sportive.

Frédéric Vasseur, Team Principal di Alfa Romeo Racing:

“Con grande piacere annunciamo la nostra partecipazione al Campionato del Mondo di Formula 1 2019 con il nuovo nome “Alfa Romeo Racing”. Dall’inizio della collaborazione con il nostro Title Sponsor Alfa Romeo nel 2018, abbiamo ottenuto notevoli progressi tecnici, commerciali e sportivi. I risultati hanno ripagato il grandissimo impegno profuso e questo ha dato una forte motivazione a tutti i membri del team, sia in pista sia al quartier generale in Svizzera. Intendiamo continuare a sviluppare ogni ambito del team, portando avanti la nostra comune passione per le corse, la tecnologia e il design”.

Mike Manley, CEO di FCA:

“Alfa Romeo Racing è una denominazione nuova che, tuttavia, può vantare una lunga storia di successo in Formula 1. Siamo orgogliosi di collaborare con Sauber nell’impresa di portare la tradizione di eccellenza tecnica e stile italiano, caratteristica del marchio Alfa Romeo, alle vette delle competizioni motoristiche. Non ci sono dubbi: con Kimi Räikkönen e Antonio Giovinazzi al volante e l’esperienza Alfa Romeo e Sauber, gareggeremo per dire la nostra”.      

La prima vettura ibrida elettrica plug-in del Gruppo FCA sarà la Jeep Renegade, dopo seguirà la gemella Fiat 500X e dopo tutti gli altri modelli della gamma saranno elettrificati

Lo stabilimento FCA di Melfi si prepara ad accogliere la Jeep Renegade Plug-in Hybrid Electric Vehicle (PHEV, veicolo ibrido elettrico plug-in), primo modello europeo del Gruppo a ricevere la propulsione ibrida insieme alla versione standard e la 500X con motore a combustione interna già in produzione presso lo stabilimento. Questa nuova versione di Renegade PHEV sfrutta il motore elettrico per limitare le emissioni nocive del propulsore a benzina e per limitare i consumi e costerà a FCA circa 200 milioni di euro per la formazione dei dipendenti e per l’aggiornamento delle linee produttive dello stabilimento lucano. Sarà sul mercato nella prima parte del 2020, ma sono previsti già nel 2019 i veicoli pre-serie.

Già dal 2013 è in vendita negli USA la Fiat 500E ovvero interamente elettrica con motore elettrico BOSCH che ha un’autonomia di 87 miglia ovvero circa 140 km. Il consumo energetico dichiarato è ufficialmente di 29 kWh per 100 miglia, pari a circa 18 kWh per 100 km. Considerando un contenuto energetico medio della benzina pari a circa 9 kWh/l, un simile consumo equivale a poco più di 2 litri per 100 km, o poco più di 49 km/l.

Il motore da 111 CV (81 kW) è alimentato da una batteria al Litio da 24 kWh. Questa capacità appare quindi coerente con i dati di autonomia (140 km) e consumo (18 kWh/100 km) dichiarati. 

Secondo una stima dell’ente americano per la protezione dell’ambiente (EPA), che segue i dati di consumo e autonomia dichiarati per le auto “green”, il costo dell’energia necessaria per alimentare la 500e per un anno, per un utilizzo medio (15.000 miglia pari a circa 24mila km), si aggirerebbe intorno ai 500 dollari.  Chiaro che parliamo di test effettuati in Nord America che sono completamente diversi da quelli europei. La Nissan Leaf dichiara infatti una autonomia equivalente a circa 117 km, contro i circa 109 della Smart Fortwo elettrica, i 131 della Honda Fit EV, i 122 della Focus elettrica e i 100 della Mitsubishi i. Con i suoi 140 km (87 miglia) la 500e appare quindi come il modello elettrico con l’autonomia maggiore fra i concorrenti sul suo mercato. Il cinquino ancora una volta vince!


 

Alleanza strategica Ford-VW: nuova rivoluzione nel settore

Rivoluzione nel mondo delle case automobilistiche mondiali. Ad annunciarlo è Herbert Diess, ceo della Volkswagen che dopo un incontro alla Casa Bianca con Donald Trump e i suoi consiglieri economici, proprio per parlare di investimenti europei nell’auto Usa, annuncia che la casa tedesca sta già negoziando con Ford. “Siamo in negoziati avanzati con la Ford – spiega Diess – per costruire davvero un’alleanza automobilistica globale, che rafforzerà anche l’industria delle auto americana”. Diess ha poi aggiunto che la società potrebbe usare le capacità produttive della Ford in Usa e che sta considerando di realizzare un secondo impianto negli Stati Uniti. L’ammontare degli investimenti per ora rimangono top secret. Saranno annunciati in gennaio o al più a febbraio.

Ed è l’annuncio della creazione di un nuovo impianto produttivo negli Stati Uniti, oltre all’accordo con Ford, la vera arma della Volkswagen. Una risposta alla minaccia di Trump di imporre dazi alle case automobilistiche europee. Nessuna conferma, ma nemmeno una smentita è fino ad ora arrivata dalla Ford. Volkswagen d’altra parte ha già un impianto di assemblaggio a Chattanooga, nel Tennessee. Ma Diess si è solo limitato a dire che la società è in “negoziati abbastanza avanzati in Tennessee, ma potrebbero esserci anche altre opzioni”. Un accordo tra costruttori però, nessuno scambio azionario farà parte del patto. Ne sapremo di più nelle prossime settimane.

Ecotassa, affondo delle associazioni di categoria ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE

 Le principali Associazioni del settore (ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE), rinnovano il grido d’allarme al Governo, al Parlamento e ai consumatori, sugli impatti che la misura in discussione avrà sul settore automotive.

Le analisi della misura nella sua nuova riformulazione, evidenziano come ad essere colpite dal malus, non saranno solo le autovetture di lusso o di grossa cilindrata, peraltro già assoggettate ad una gravosa imposta quale il superbollo, ma anche moltissimi modelli ampiamente diffusi sul mercato, molti con una fascia media di costo sul quale l’aggravio di una tassa di 1.100 € appare veramente irragionevole.

Solo a titolo di esempio non esaustivo, si riporta di seguito un elenco di autovetture colpite, in particolare nella prima fascia di malus penalizzata da un aggravio eccessivo per il cliente:

Gli impatti della misura considerata dimostrano, inoltre, che il “malus” è di gran lunga superiore rispetto alla necessità di copertura del “bonus”.

Una misura così strutturata appare pertanto socialmente iniqua, poiché richiede ad un’ampia fascia di cittadini un importante sforzo economico per finanziare l’acquisto di pochi veicoli.

Riteniamo al contrario di fondamentale importanza lo stanziamento previsto a supporto delle infrastrutture di ricarica, a nostro avviso il primo necessario passo che il Paese deve fare per creare le condizioni abilitanti per lo sviluppo della mobilità elettrica.

Andamento vendite Alfa Romeo a novembre 2018 nei maggiori mercati mondiali

Come ogni mese è possibile trovare sul portale alfista MitoAlfaRomeo.com l’andamento delle vendite del brand Alfa Romeo in Italia/USA/Canada e Messico.

Alfa Romeo nel mercato Italia a novembre 2018 segna -54% ; il passaggio allo standard WLTP incide negativamente su tutti i costruttori ed anche sul Biscione

Alfa Romeo negli USA a novembre segna un + 36% nelle vendite con Stelvio che traina e a seguire Giulia e 4C

Alfa Romeo in Canada scende a – 14% mentre in Messico segna + 85% a novembre 2018

Deceduto Sergio Marchionne, quali scenari per FCA e per gli stabilimenti italiani?

Il 25 luglio 2018 è scomparso prematuramente Sergio Marchionne. Il manager italo-canadese fino a pochi giorni prima è stato amministratore delegato del gruppo automobilistico FCA, è morto la mattina del 25 luglio nell’ospedale di Zurigo dove era ricoverato da quasi un mese. Sia la famiglia che FCA avevano deciso di non diffondere informazioni precise sulle sue condizioni, peggiorate di molto nell’ultima settimana: secondo diverse fonti erano diventate «irreversibili», e l’azienda aveva comunicato la sua sostituzione come amministratore delegato. Marchionne era stato ricoverato il 27 giugno scorso per affrontare un intervento alla spalla.

Manager di grande spessore, ha risanato il Gruppo FIAT di cui è diventato AD nel 2004, rilanciandolo in pochi anni. Ha acquisito il Gruppo Chrysler nel 2009 che era contabilmente defunto. Nel 2014 rafforza l’alleanza strategica tra il Gruppo Fiat ed il Gruppo Chrysler creando FCA ( Fiat Chrysler Automobiles) diventando il sesto costruttore automobilistico nel mondo. Nei 14 anni in cui è stato al vertice del gruppo la capitalizzazione è passata da 5,5 miliardi a quasi 60 miliardi euro.  Ha sconfitto il sindacato ideologico in Italia, ha globalizzato Fiat, peraltro facendola uscire da Confindustria, impensabile fino a quando c’era l’Avv. Agnelli e Luca di Montezemolo.

Più che triplicati i ricavi sotto la sua guida, passati da 47 miliardi di euro del 2004 (Gruppo Fca) ai 141 miliardi di euro del 2017 (Fca, Cnh Industrial e Ferrari). In 14 anni il risultato netto è passato, infine, da -1,5 miliardi di euro del 2004 (Gruppo Fiat Spa) ai 4,4 miliardi di euro del 2017 (Fca, Cnh Industrial e Ferrari). Nel 2008, l’anno prima dell’acquisto di Chrysler, Fiat vendeva poco più di 2 milioni di mezzi, tra auto e veicoli commerciali, mentre adesso punta a chiudere il 2018 con quasi 7 milioni di immatricolazioni, un traguardo impensabile senza i marchi Jeep, Ram, Dodge, Chrysler, portati in dote con il l’operazione Fca. Nella stagione sportiva del 2017 ha riportato in F1 anche l’Alfa Romeo come main sponsor del Team Sauber. Ha riportato la Ferrari ad essere competitiva in F1 dato che è dal 2007 che non vince il titolo costruttori.

Riflettori puntati sul futuro degli stabilimenti italiani e sul nuovo top management team che fa capo all’inglese Manley che ha sostituito Marchionne. A giugno è stato presentato un piano 2018-2022 dove le fabbriche italiane continuano ad essere motore dello sviluppo FCA. Sarà così fino in fondo oppure ci dobbiamo preparare ad altri scenari?

Metalmeccanici Usa: rinascita Chrysler ha cambiato le nostre vite
”Durante i giorni neri della recessione, Chrysler, Dodge, Jeep e RAM erano in pericolo. Lavorando con il Uaw, Fca” ha consentito una loro rinascitaanche ”se molti ne dubitavano”. Lo afferma il presidente del United Auto Workers, Gary Jones. ”I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alla famiglia di Sergio. E quando la storia guarda alla sua eredita’, alla fine, quando ha lasciato la società il sole non stava tramontando ma stava nascendo. E questo sarà ricordato a lungo”. ”I membri del Uaw di Fca riconoscono che Sergio Marchionne ha costruito un’azienda che offre stabilitaà del lavoro e certezze per le loro famiglie” dice il vice presidente del Uaw, Cindy Estrada. ”Non siamo sempre andati d’accordo. Ma per i nostri membri il successo della sua visione ha cambiato le loro vite”.

Un’ultima riflessione. C’è un’altra lezione da cogliere, ce la danno la famiglia Agnelli e John Elkann: Marchionne è esistito perché c’è chi lo ha scoperto, gli ha dato fiducia e lo ha messo nelle condizioni di esprimere le sue potenzialità attribuendogli uno specifico potere gestionale ed un mandato chiaro (con relativi onori e oneri), condividendone gli obiettivi. Questo è un grande merito ed un prezioso insegnamento per tutti.

FCA ha deciso: stop alla produzione della Fiat Punto e Alfa MiTo e nessuna erede al loro posto

Durante la presentazione del Piano Prodotti FCA 2018-2022 a Balocco in data 1 giugno 2018 l’annuncio ufficiale è arrivato: la Fiat Punto e l’Alfa MiTo non avranno eredi. Tra qualche mese FCA non proporrà ai consumatori nessuna vettura con i brand Fiat e Alfa per il segmento B. La notizia è stata data dall’AD Marchionne che ha giustificato questo provvedimento dai bassi volumi in area Europa e dal cambiamento del mercato verso questo segmento di mercato. Tra qualche mese le quote di mercato della Punto e della MiTo saranno acquisite da latri costruttori tedeschi e coreani in primis. La MiTo è entrata in produzione nel 2008 su intuizione dell’allora AD Alfa Luca De Meo, scelta vincente per contrastare la Mini ed ora dopo dieci anni un rinnovato top management team nei livelli intermedi ma con il medesimo CEO non ne vuol sapere. E su Lancia e Chrysler non è stato proiettato nulla e pertanto si ipotizza un futuro regionale ( Lancia Ypsilon per il mercato italiano e gamma Chrysler solo per il mercato U.S.A.).

Nella lunga crisi di fine anni novanta solo la Punto riusciva a fare cassa in casa Fiat a causa della gamma voluta da Romiti che ha fatto perdere importanti quote di mercato al Gruppo Fiat ( vedasi lo scarso appeal dei modelli Bravo/Brava rispetto alla precedente Tipo, stesso dicasi per la Lancia K rispetto alla leggendaria Thema voluta da Ghidella) ed ora? Un lontano ricordo….

Dopo oltre nove milioni di vetture Fiat Punto vendute dal 1993 ad oggi va ricordato che la PUNTO è stata l’unica a contrastare nelle venite europee la VW Golf sorpassandola nel 1997. Nessuna si aspettava questa scelta strategica, semmai una nuova delocalizzazione verso il Sud America o in Serbia dove producono la Fiat 500L. Per certi versi a noi comuni mortali sembra incomprensibile. Si sperava anzi in un remake della 127 per valorizzare la storia industriale della FIAT . La VW mai si sognerebbe di togliere dal mercato senza eredi la GOLF, la Polo.  Per l’Italia si prospetta un futuro di produzione premium per i brand Alfa, Maserati e Jeep.  Dopo Fiat 600, Fiat 850, Fiat 127, Fiat UNO e Fiat Punto la FIAT non produrrà più utilitarie. Assurdo 🙁  Fiat resterà con Panda, 500L , 500X e con i veicoli commerciali. Nel 2021 debutterà la 500 Giardiniera.

Svelata il 6 giugno 2018 la Nuova Jeep Renegade MY 19 al Salone dell’auto di Torino

Il 6 giugno 2018 per la prima volta in Europa, il marchio Jeep svela la Nuova Renegade MY 19, che si presenta con numerose novità estetiche ma soprattutto con nuove motorizzazioni.
A questo link sono disponibili le prime immagini del modello presentato in un contesto speciale,  qual è il salone dell’auto di Torino, ospitato nello spettacolare Parco del Valentino.
Uno scenario unico, quindi, per il SUV che ha saputo coniugare due mondi, off-road e urbano, in un concentrato anch’esso unico. Ed ora si presenta al mercato, come sempre, un passo avanti.

Goodyear lancia il nuovo Eagle F1 Asymmetric 3 SUV

Il circuito di Mireval, di proprietà di Goodyear, ha ospitato il lancio del nuovo Eagle F1 Asymmetric 3 SUV, il prodotto della casa americana specificatamente sviluppato per gli Sport Utility Vehicle, categoria che registrerà vendite in crescita di oltre il 10% all’anno fino, almeno, al 2022. Goodyear quindi non vuole farsi scappare questo interessante mercato e ha quindi lanciato l’ultimo appartenente alla gamma Eagle F1 Asymmetric.

L’ Eagle F1 Asymmetric 3 SUV presenta diverse tecnologie innovative, la prima delle quali è la Active Braking Technology, una tecnologia che permette, in frenata, di aumentare la superficie di contatto con la strada, incrementando così il grip e assicurando spazi di frenata ridotti sia sull’asciutto che sul bagnato. Un’altra innovazione è la tecnologia Grip Booster, che aumenta il grip in frenata e l’aderenza su asciutto e bagnato grazie a mescole adesive.

Inoltre, per essere adatto anche ai SUV più pesanti e potenti come il Range Rover velar utilizzato durante l’evento di lancio, Eagle F1 Asymmetric 3 SUV presenta una tecnologia costruttiva ottimizzata appositamente per questi veicoli. Il risultato è una costruzione rinforzata, che contribuisce a migliorare il comportamento del veicolo alle alte velocità e la rapidità di risposta in curva, al fine di garantire una miglior maneggevolezza e un consumo omogeneo del battistrada. Per ridurre ulteriormente l’usura, sono stati ottimizzati anche il disegno e le cavità del pneumatico.

Il Eagle F1 Asymmetric 3 SUV è un prodotto robusto, leggero e dalle ottime performance, sia in frenata che nell’handling, su asciutto e bagnato. I test commissionati al TÜV Süd da Goodyear confermano questi punti di forza: su strade asciutte e bagnate, l’Eagle F1 Asymmetric 3 SUV ha evidenziato uno spazio di frenata inferiore di 1,2 metri rispetto al concorrente secondo miglior classificato, in un panel che comprendeva il Bridgestone Dueler H/P Sport, il Michelin Latitude Sport 3 e il Pirelli P Zero Rosso, tutti in misura 255/50 R19 107Y su BMW X5. Nelle prove di frenata sul bagnato effettuate dai giornalisti, la differenza media tra l’Eagle F1 Asymmetric 3 SUV e il miglior prodotto della concorrenza è stata addirittura superiore: 2,7 metri in meno, frenando da 95 km/h, rispetto alla concorrenza: 39,40 metri nel caso della Goodyear, 42,13 metri le altre.

Il Goodyear Eagle F1 Asymmetric 3 SUV è montato in primo equipaggiamento dal Jaguar E Pace, dall’Alfa Romeo Stelvio e dalla Citroën D7 Crossback e sarà disponibile sul mercato del ricambio per tutte le principali misure SUV nelle dimensioni 17-22 pollici.

Bmw, General Motors, Renault e Ford si alleano per lo sviluppo della blockchain

Bmw, General Motors, Renault e Ford hanno stretto un accordo per formare la Mobility Open Blockchain Initiative (MOBI), un consorzio che esplorerà l’uso delle tecnologie blockchain nel settore automobilistico e della mobilità.

Ecco alcune possibili aree che il consorzio potrebbe esplorare:

  • Trasmissione dei dati di utilizzo, diagnostica e manutenzione dei veicoli tra assicuratori, case automobilistiche, concessionari e proprietari di automobili. Con il sistema blockchain si potrebbero potenzialmente trasferire in modo sicuro, rapido ed efficiente informazioni sull’uso dei veicoli e i dati diagnostici tra tutte queste parti, un processo che al momento è complicato, se non impossibile. A sua volta, ciò potrebbe consentire alle case automobilistiche di migliorare i sistemi delle loro auto, fornire agli assicuratori dati migliori da inserire nei loro modelli dei prezzi delle polizze e aiutare i concessionari a migliorare le pratiche di riparazione.
  • Comunicazione veicolo-verso-tutti (V2E). Il costante aumento del numero di auto “connesse” sulle strade, nonché gli investimenti fatti per aggiungere connettività alle infrastrutture cittadine, rappresentano un’opportunità per le automobili e i comuni di trasmettersi a vicenda informazioni sui flussi di traffico e potenziali incidenti. Così, le auto potrebbero essere dirottate su percorsi alternativi in caso di incidenti o aree di intenso traffico. Tuttavia, le auto connesse costituiscono ancora una minoranza rispetto a tutti i veicoli sulla strada, specialmente al di fuori delle principali aree metropolitane, il che significa che il potenziale utilizzo della blockchain nella comunicazione V2E rimarrà limitato, per ora.
  • Le case automobilistiche potrebbero anche esplorare l’utilizzo di blockchain nelle proprie catene di fornitori per aiutare a gestire i rapporti. Le grandi aziende automobilistiche hanno un numero enorme di fornitori – General Motors, ad esempio, ha oltre 1.000 fornitori. Dato il potenziale di blockchain nel settore della logistica, è logico che anche i produttori automobilistici e i fornitori esplorino la tecnologia per aiutare a gestire auto, parti e ordini man mano che procedono nelle proprie catene di approvvigionamento.